U.S. Rofrano – ASD Pisciotta Calcio 2022 3-1 (Mautone Vito)
Voto alla squadra 5: impaurita, disattenta, colpevole. Le assenze pesano come macigni, il risultato del ricorso è una mazzata tremenda, ma onestamente una trasferta del genere prima della sosta per le feste natalizie taglia le gambe e indebolisce l’animo. Primo tempo mezzo disastro, qualcosa in più nella ripresa, con un minimo di reazione. Il Rofrano aveva 3 punti, adesso ne ha 6. Bisogna farsi alcune domande e cercare, per quanto possibile, le risposte.
Mautone Matteo 6,5: su due dei tre goal presi aveva fatto, prima della ribattuta, il paratone. Se la difesa dorme, la colpa non può essere additata al difensore dei pali. Ottime uscite e una sensazione di sicurezza ritrovata dopo qualche incertezza nei precedenti match. Lui non ha niente da recriminare.
Petrone Antonio 5: negli occhi abbiamo ancora la scintillante prestazione contro il Buonabitacolo. Ripetersi era arduo, ma ci attendevamo almeno un match da sufficienza. Primo tempo in totale confusione, gli avversari sguazzano dalle sue parti e lui non ne viene a capo. Ha un pregio, però: riesce a rimanere a galla nonostante il naufragio precedente, non crolla mai del tutto. Insufficiente, ma con onore.
Cutrí Vito 5: troppe concessioni, soprattutto nel primo tempo. Gli avanti del Rofrano colpiscono in contropiede, su azione manovrata, su corner soprattutto. La cerniera centrale dei Cutrí soffre tanto, ma le attenuanti ci sono, prima fra tutte la mancanza di abitudine a giocare insieme. Con un centrocampo più solido sarebbe stato più coperto e avrebbe probabilmente sofferto meno, ma la bocciatura rimane.
Cutrí Roberto 5,5: leggermente meglio del compagno di reparto, ma solo perché spesso deve uscire a rimediare alle mancanze di Agresta sul lato sinistro. Ha grinta, ma assolutamente non lucidità e non sembra neanche al 100% atleticamente. Lo stop per motivi di lavoro si fa sentire nelle gambe. Si tiene a galla, ma vivacchia.
Agresta Vincenzo 5: brutta prestazione, dopo l’ottima prova col Buonabitacolo. In difficoltà costantemente, sembra riprendersi un po’ nel corso del match, ma nel finale, dove servirebbe qualità e mentalità, naufraga miseramente. Aggirato spesso dagli avversari di turno, quando non può arginare la mareggiata spazza fuori. Non è sufficiente per salvarsi.
Savastano Giovanni 5: centrocampo in difficoltà, e lui, che dovrebbe esserne uno dei perni, non riesce a emergere in nessun modo. Qualche passaggio interessante nei primi scampoli di gara, poi il vuoto assoluto. Mautone Valentino deve lavorare per due, spesso per tre. Brutta prestazione.
Mautone Valentino 6: l’unico sufficiente a metà campo e non potrebbe essere altrimenti. Deve sobbarcarsi un lavoro immane di raccordo tra i reparti e non si può pretendere che mantenga anche lucidità. Recupera palloni e tenta anche l’imbucata, prende calcioni e si rialza, a testa alta. Il suo destino oggi è stato identico agli altri, ma c’è modo e modo di perdere. Lui ha scelto il modo migliore.
Supino Angelo 5,5: mezzo voto in più per la bella botta dalla distanza nel secondo tempo che costringe alla prodezza l’estremo difensore avversario. La sua partita, come quella degli altri è difficoltosa, affannata. A volte cerca di sprigionare la sua corsa, nella posizione di falsa mezzala, ma non riesce ad essere incisivo. Nervoso nel finale, viene sostituito per evitare guai peggiori.
Di Blasi Gaetano 6: che dire? La sfortuna si abbatte cupa anche su di lui. Dopo l’ingiusta espulsione che gli è stata perpetrata a Camerota, ritorna alla grande, nonostante le difficoltà tattiche della squadra. Deve coprire anche le mancanze dei compagni e lo fa con voglia e corsa. Uno dei pochi a guadagnarsi la pagnotta e senza mollare mai. Nella ripresa si fa male, brutta distorsione (si spera solo quella). Lo attendiamo con trepidazione. La squadra ha bisogno di lui come il pane.
Mautone Vito 7: i giovani dovrebbero prendere esempio, ma forse anche chi è più grandicello. Cosa si prova a predicare spesso nel deserto? Bisognerebbe chiederlo a lui. Autore di una prestazione sublime e nel contempo commovente. L’unico in grado di creare superiorità, l’unico in grado di metterci sempre la faccia e la qualità. In fuga per la vittoria e abbattuto, guadagna e segna un rigore che, a fine primo tempo, tiene vive le speranze. I compagni non si avvicinano neanche lontanamente alla sua prestazione e anche nel secondo tempo dispensa corse e suggerimenti sapienti. Ma è spesso solo. Nel finale brutta botta presa, ma lui, anche con un solo piede resta in campo a lottare.
Mautone Francesco 5: crea e corre, ma gli manca sempre quel pelo, che poi è un pelo decisivo. Si mangia un goal che chiede vendetta nel secondo tempo: palla sapiente e lui davanti alla porta tenta un tiro a giro senza però dare potenza e precisione. Risultato? Palla regalata al portiere avversario e mancata riapertura del match. Grave delitto sportivo.
Subentrati: Cappuccio Giuseppe 6,5: non poteva giocare clinicamente, con quel buco nel piede, ma lui si fa beffe dei pareri medici e amichevoli e entra in campo nel finale per regalare la scossa. A tratti lo fa. Subito una bella girata fuori di poco. Belle trame con Mautone Vito che parla la sua stessa lingua calcistica. Leadership tecnica e mentale. Se gli altri prendessero esempio…
De Simone Nicola e De Simone Lorenzo s.v.: pochi minuti per dare un voto. Entrano nel finale.
Montuori Giuseppe 6: entra per regalare freschezza e per risistemare un po’ la difesa. Ci riesce, con quel suo modo molto spartano di giocare a calcio. Palla in tribuna se occorre e qualche buon suggerimento per i compagni. Attento.
Lerro Nello 6: il giovanissimo entra in campo, fascia in testa, e non ha paura in un campo così difficile. Voto più che alla prestazione, appena sufficiente, al suo carattere.
Coach Marco Lucia 5: premiare è obbligatorio, ma bacchettare è doveroso. La difesa fa acqua e lui avrebbe dovuto prendere qualche contromisura. Squadra spaccata in due per quasi tutto l’incontro e anche qui si può discutere su una sua eventuale mossa dalla panchina. Si fa sentire, ma oggi non è giornata. I cambi sono abbastanza corretti. Ha l’alibi grande delle assenze.