
Risultato finale 2-2 (Mautone Vito, Mautone Valentino)
Voto alla squadra 7,5: a livello di prestazione io non posso imputare nulla ai nostri ragazzi e sarei anche ingiusto se lo facessi. Se c’era una squadra che doveva vincere era proprio la biancoverde pisciottana, che addirittura stava per essere castigata oltre i proprio demeriti (pochi, in verità). Due calci piazzati e due goal per i padroni di casa (rocciosi ed esperti, complimenti a loro). Svantaggio subito, poi pareggio, altro svantaggio inaspettato nel momento di massima pressione offensiva, ma la ciliegina sulla torta è il carattere buttato fuori nel finale. Il Pisciotta “rifiuta” di perdere e alla fine pesca il jolly di un pari che risulta stretto per quanto visto in campo, ma che fa morale perché a volte la prestazione conta più del risultato.
Cappuccio Giuliano 6: prende due goal, uno su rigore e un altro su calcio di punizione. Nella seconda occasione la barriera si apre come le famose acque di Mosè e la palla rimbalza sul campo viscido. Difficile parare quel tiro. Sufficiente per mancanza di prove. Un paio di belle parate e la solita leadership. Condottiero.
Petrone Antonio 6: buona presenza sulla fascia anche se cose eccezionali non ne fa, ma non era giornata di svolazzi. Gli avversari sono esperti e lui spesso deve mantenere la posizione più che spingere. Molto meglio nella ripresa laddove risulta prezioso soprattutto nel finale di gara in cui dimostra grande tenuta fisica e forza di volontà. Coraggioso.
Cito Aniello 8: vi stupite? Ormai non dovreste. Cito respinge avversari come se bevesse acqua, fa rimbalzare buone intenzioni altrui sul suo corpo, impera calcio difensivo anni 60 e lo fa con la tranquillità incredibile che lo permea. Nel finale addirittura è magnifico laddove ogni palla che transita dalle sue zone prontamente viene rispedita al mittente. Uno dei migliori acquisti degli ultimi anni da parte delle dirigenza pisciottana. Muraglia cinese.
Supino Angelo 7,5: ormai non si fa più problemi ad essere sballottato in un po’ tutti i ruoli. Stavolta è il turno della casella di centrale difensivo. Facile direte voi. Con un Cito così affianco. Ebbene, Supino ha già dimostrato l’anno scorso di poter fare alla grande il difensore, quindi, ignari profani di football, calmate i bollenti spiriti. Il primo tempo è più che sufficiente, ma la ripresa, signori miei, la ripresa è da leccarsi i baffi. Non sbaglia un intervento, imposta il gioco, copre il campo in lungo e in largo. Magnifico.
Agresta Vincenzo 6: ritorno da titolare e per la prima volta in stagione. L’esperto Agresta si piazza a sinistra e si dedica esclusivamente alla fase difensiva essendo che dal suo lato ci sono tante insidie. Sbriga bene le sue pratiche anche su un paio di volte gli avversari gli passano di fianco e lui può solo osservarli. Rimedia agli errori con grande spirito di sacrificio e grinta. La porta a casa. Non era scontato. Cuore biancoverde.
Caramuta Aniello 7: mediano in un sistema a 2. Non avevamo dubbi sulla sua partita. Si mette subito a dispensare football e lo fa con l’eleganza che lo contraddistingue sempre. Stoppa, mette giù, e imposta, toccando quel pallone come farebbe con una fidanzata innamorata di lui. La sfera sembra amarlo, in effetti. Amore sempre presente anche nelle giornate difficili. Partitona, come al solito. Qualità e quantità.
Di Sio Tonino 7: li sta facendo tutti i ruoli, a breve gli mancherà solo quello del magazziniere. Il buon Di Sio (e lo rimarco sempre perché “buono” lo è dentro, ma soprattutto fuori dal campo) si piazza nella mediana a due orchestrata da Capuccio e elargisce a piene mani perle di calcio. Recupera palloni su palloni, svolge il tema tattico con immensa esperienza, si fa trovare sempre pronto per l’appoggio ai compagni. Una partitona insomma e non faccio difetto a dire che è la sua migliore di quest’anno. Onnipresente.
Angellotti Alessandro 6: nel 4-2-3-1 lui è la seconda punta piazzata a destra. Il tema tattico di Cappuccio lo vorrebbe rientrante sul suo prezioso sinistro e poi cross o tiri in porta. Beh, non riesce sempre a portare a termine la missione. Viene ben controllato dai suoi avversari che non lo fanno quasi mai rientrare. Lui capisce la giornata non sfavillante e si mette in modalità “sacrificio”. Tante corse e rincorse. Tanta sostanza. Esce nella ripresa, stanco ma meritevole. Grintoso.
Cutrì Roberto 7: i primi 20 minuti sono da tregenda. Lo stop per motivi “gastronomici” sembra accusarlo abbastanza. Si teme una prestazione negativa. E invece… invece no perché il buon Cutrì, proposto trequartista, inizia a dettare calcio. Lega il gioco, recupera e porta avanti palloni, tira soprattutto. Una sua staffilata di destro si perde sulla parte alta della traversa, lambendo la stessa. Avrebbe meritato il goal. Nella ripresa rimane uno dei più forti leader tecnici di questo Pisciotta. Indispensabile.
Mautone Vito 7: meriterebbe di più, non fosse altro per il suo sacrificio sulla fascia, da buon capitano. Meriterebbe di più perché il goal che riapre i giochi è il suo, ed è anche bello. Meriterebbe di più, ma lo punisco (io posso farlo) perché nella ripresa è sembrato sotto tono e ha fatto passare vicino 2-3 palloni sulla quale uno come lui poteva arrivare. Lo marcano e lo raddoppiano, soffre, ma ancora una volta è decisivo. Leader tecnico ed emotivo.
Mautone Francesco 6,5: prima punta anche se svaria molto. Coach Cappuccio cerca di dargli i rifornimenti giusti, ma spesso deve andare a prendersi la sfera lontano dalla porta. Agisce a tratti da rifinitore vero e proprio anche se poi parte con la sua immensa velocità e non sempre riescono a mantenerlo. Crea tante occasioni, ma la marcatura avversaria spesso la soffre. D’altronde ci vogliono 3 persone per tenerlo a bada e qualcosa vorrà pur dire. Saetta.
Subentrati:
Moustafa 7: ancora una volta, come la scorsa, cambia le carte in tavola. Entra quasi a metà secondo tempo e si piazza in avanti, in quello che ormai sembra il suo ruolo designato. Gli avversari soffrono il suo movimento perpetuo. Tocca palloni, sponda per i compagni, cerca il tiro. “Mousta” dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che in questa squadra può starci, eccome. Prezioso.
Mautone Valentino 8: dedalo di gambe avversarie a protezione del vantaggio inaspettato ottenuto pochi secondi prima. Palla ricevuta al limite sul suo piede naturale, destro. Potrebbe tirare, certamente. Invece, Mautone decide di sbilanciare la difesa di casa e portarsi la palla sull’altro piede. Il tiro scoccato è quanto di più bello si possa rinvenire in un campo da calcio: traiettoria perfetta, nella selva di gambe, e palla nell’angolino. È apoteosi in quel di Torre Orsaia. Del suo ingresso in campo, al netto del goal, non parlo, ma vi dico che sarebbe stato da pagellone anche senza la segnatura decisiva. Man of the match, ebbene sì.
Coach Cappuccio 7: torna dopo l’operazione al ginocchio e una volta tanto è costretto a rimanere seduto. Il suo 4-2-3-1 è interessante a dir poco. Gli uomini sembrano trovarsi a proprio agio nei ruoli ritagliati. Qualche prestazione sotto tono certo, ma il campo rimane uno dei più difficili della terza categoria. Ciò che colpisce di questa squadra è la grinta. Il goal preso inaspettatamente alla fine avrebbe ammazzato un toro. I suoi ragazzi invece rispondono presente. Si ribellano alla sconfitta. Pari che vale come una vittoria. Inventore.